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al testo di Vlad
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clic. [la telecamera si ferma sull'uomo. primo piano sul volto] sì, sì, è come dici tu. no, no, è come dici tu. ehi, siamo d'accordo, è come dici tu. cazzo, ti sto dicendo che è esattamente come dici tu [leggera carrellata, primo piano sul corpo. la camera è ferma, l'uomo cammina, si muove, entra ed esce dall'inquadratura] allora no, non è come dici tu. non è per un cazzo come dici tu, ok? hai voglia a dire che è come dici tu, ma si dà il caso che non è per niente come dici tu. ehi, ma mi senti? NON E' COME DICI TU. ora ci gioco a squash con la tua testa di cazzo, brutto bastardo, poi ti faccio vedere se è come dici tu. [passa uno] ehi, tu. ehi dico a te, sì, a te. fermati e vieeeeeee- niiiiii qui cazzo-. e dimmi un po' se per te è come dice lui. lui è ovvio che dice che è come dice lui, ma secondo te è come dice lui? dài dài dài, su su su. [lui dice che no, non è come dice quello] hai visto, merda? hai visto che anche lui dice che non è come dici tu? e allora perchè continui a dire che è come dici tu? ma tu non mi ascolti. PERCHE' NON ASCOLTI? ora ti faccio vedere io. bang-bang-bang-bang bang bang MI ASCOLTI ORA? lo vuoi capire o no che non era come dicevi tu? [la camera si allontana, svelando un albero davanti all'uomo che ancora è intento a gridare - fino ad arrivare davanti all'ingresso dove la grossa insegna illumina il cielo dello stomaco di martina. di te. i chi torna indietro da questa pagina.] mentre il buio continuò ancora ad accecare gli animi. |
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